- Pubblicata il 31/07/2019
- Autore: TIZIANO G.
- Categoria: Racconti erotici gay
- Pubblicata il 31/07/2019
- Autore: TIZIANO G.
- Categoria: Racconti erotici gay
SESSO INGESSATO – 1° capitolo – Aprilia (LT) - Ancona Trasgressiva
Dopo l'ennesima rottura con una figa di merda, per settimane prima che accadesse realmente, mi masturbai a oltranza fantasticando di essere molestato da un altro ragazzo. Avevo sempre represso il mio lato omosessuale, non avevo mai toccato un cazzo diverso dal mio, e l'idea di essere trattato come una ragazza mi aveva sempre eccitato.
Un giorno stavo trollando su una chat gay e decisi di mettere un annuncio semplice e puntuale: “25enne indeciso cerca coetaneo gay per eventuale prima esperienza. No boys, gigolò, solo ragazzi single.” La sera stessa ricevetti alcune risposte. Un ragazzo che, come me, era alle prime armi, ma abitava a 300 km di distanza, un imbecille aggressivo e impaziente, e poi Max, una persona che sembrava normale e innocua. Era un ragazzo di colore molto amichevole, ed era abbastanza onesto da farmi sapere che era sì su una sedia a rotelle, ma per una ingessatura alla gamba sinistra, quindi ne aveva solo bisogno per spostarsi. Ero incuriosito, perciò organizzammo un incontro a casa sua. Non mi ero mai sentito così a mio agio con qualcuno online e ho pensato che comunque avrei potuto difendermi facilmente da un ragazzo su una sedia a rotelle.
Appena arrivato, mi guardò per un secondo mentre gli sorridevo, poi si sporse in avanti e si tolse i vestiti usando il muro come appoggio. Mentre si sedeva di nuovo sulla carrozzina, vidi il suo grosso cazzo pendere comodamente contro le sue palle.
- Posso toccarlo?
Chiesi stupidamente, come se fosse vietato.
- Sì, e ti garantisco che non morde...
Mi accovacciai e afferrai il suo cazzo fiappo che si gonfiò rapidamente con il mio massaggio. Mi sporsi in modo che fosse a pochi centimetri dalla mia bocca, e con la lingua lo leccai dalle palle fino alla punta. Emise un gemito di piacere mentre lo spompinavo e iniziavo a muovere la lingua intorno alla cappella.
Il suo uccello sembrava ancora più grande nella mia bocca e, mentre cresceva, mi ritrovai a succhiarlo ancora più forte e più veloce.
Mentre lo succhiavo appassionatamente, sentii la sua mano toccarmi la testa e accarezzarmi i capelli. Poi mi afferrò la nuca e mi costrinse a scendere sul suo cazzo. Iniziai a fare dei conati di vomito perchè mi arrivava nella parte posteriore della gola. Per fortuna, si accorse di spingere troppo e aggiustò il tiro.
- Scusa... non volevo farti male... Facciamo così... piegati sul divano e fammi vedere il tuo splendido culetto...
CONTINUA
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