- Pubblicata il 25/10/2018
- Autore: **** ****
- Categoria: Racconti erotici ricatto
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SEX AND DRUGS AND ROCK'N ROLL – 1^ parte - Bari - Ancona Trasgressiva
Dieci minuti prima ero sul palco con la mia band, e cantavo in play back per qualche migliaio di boys e girls pugliesi che andavano pazzi per me e la mia musica. Già, la mia musica, o meglio quella del mio manager, produttore, fac totum... e anche vecchio e sudicio porco! Ero in camerino e stavo fumando una canna e bevendo del Martini bianco. Faccio sempre così per rilassarmi dopo l'adrenalina dello show, e all'inizio mi sparo qualche pasticca per darmi la carica. Ecco chi è **** ****, la nuova superfiga del rock latino: una drogata, alcolizzata, ninfomane... che non sa ne' suonare, ne' cantare! Dopo un po', come al solito, è arrivato lui. - Baby sei grande! Sono contento... anche stasera abbiamo fatto il pienone... Ha detto guardandomi la figa e accendendosi una sigaretta. Sono andata verso di lui e l'ho guardato negli occhi con rabbia. Avrei voluto picchiarlo, ma mi ha baciato con violenza e un alito caldo e fetido è uscito dalla sua bocca. Come al solito era ubriaco e mi voleva scopare, e il peggio che anchio volevo scopare per scaricare la tensione dello spettacolo appena finito. Una bella coppia, vero? Ero eccitata e confusa. L'adrenalina, le pasticche, l'hascish, l'alcol si mescolavano nel mio corpo e lo rendevano disponibile al sesso con qualsiasi cazzo, ripeto... qualsiasi cazzo. Mi sono tolta il vestito e sono rimasta nuda davanti a lui. Ha aperto la porta, si è guardato intorno per vedere se c'era qualcuno dei ragazzi in giro, e poi l'ha chiusa. Non c'era neanche la chiave, meglio così. A noi piace che qualcuno ci veda, ci spii, così ci eccitiamo ancora di più. Si è spogliato pure lui. Era nudo e, con la luce delle lampadine sullo specchio, il suo corpo assomigliava a una statua. Le stanche vene in rilievo sulle braccia ne avevano viste di tutti i colori, e anche quelle del cazzo, che pulsavano al ritmo di Cialis e chissà quale altro veleno. Malgrado tutto questo, una semplice occhiata al mio corpo lo faceva impazzire di desiderio. Mi sono messa sulle ginocchia e con le labbra ho iniziato a baciargli l'uccello. Una mano sulla testa mi spingeva a ingoiarlo e a succhiarlo. La mia lingua si contorceva, la saliva scorreva fino ai coglioni, contratti e gonfi di piacere. Poi si è sfilato e mi ha sistemato a pecorina, con due cuscini sotto le ginocchia per livellare l'altezza, si è messo dietro di me e mi ha allargato velocemente le cosce. Ero bagnata e pronta. Ha preso il cazzo in mano e ha spostato le labbra della figa per penetrarmi. Lo sentivo forte e ancora forte. Mi ha afferrato la vita con le mani e ha cominciato a entrare e uscire da me, facendomi mugolare di piacere. Il rumore del back stage, la gente che andava e veniva subito dietro la porta, e la paura che qualcuno ci scoprisse, rendevano tutto ancora più sexy Sono venuta in fretta, una e poi un'altra volta, allora lui ha tirato fuori l'uccello e me l'ha depositato prima in mano per un massaggio, e poi in bocca per un pompino finale. CONTINUA
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